fbpx
Categorie
Lo scrittore artigiano

Personaggi in cerca d’autore

L’autore era seduto alla scrivania, nella sua stanza pensatoio, circondato dai suoi manoscritti, quando un fruscio nell’aria lo fece voltare. Era strano, davvero, perché era solo in casa. O almeno così credeva.

Roman: (entrando con passo sicuro e sguardo vigile) “Ehi, Lorenzo, possiamo parlare? C’è qualcosa che dobbiamo chiarire.”

L’autore: (sorridendo) “Roman! Che sorpresa. Pensavo fossi in missione con Gwenny.”

Gwenny: (entrando subito dopo, con una mano sui fianchi e un’espressione seria) “Sì, siamo in missione, ma anche noi abbiamo i nostri diritti, sai?”

Roman: “Esatto. Vogliamo parlare del fatto che ci fai affrontare un’intelligenza artificiale che controlla il mondo intero e non ci hai dato nemmeno un drone decente. Tutto ‘post-apocalittico’, e poi? Dove sono le nostre armi futuristiche?”

L’autore: (ridendo) “Ragazzi, è una distopia, non un film d’azione.”

Mentre parlava, la porta si spalancò e fece il suo ingresso Marco Claudio Acuto, con il passo elegante di un cittadino romano, che si guardava intorno con sospetto.

Marco Claudio Acuto: (alzando un sopracciglio) “Beh, non mi sorprende. Mi avete tirato via dall’Impero per una cosa del genere? Dove sono finiti i fasti di Roma?”

Roman: (spalancando gli occhi) “Roma? Non ci sono più imperi da molto tempo.”

Marco: (sorridendo con superiorità) “Lo so. Ma il mio problema non è la fine di Roma, è che lui…” (indica L’autore) “mi fa sembrare un eroe stoico quando tutto ciò che volevo era diventare un mercante di vino e vivere una vita tranquilla.”

L’autore: (con un sospiro) “Ah, questa è bella! Marco, te l’ho già detto. Senza la tua indagine, avresti passato il tempo a contare monete e a litigare con i mercanti d’olio. Non suona molto eroico, vero?”

Proprio mentre Marco stava per ribattere, si sentì una risata soffocata in corridoio. Agostino Maria Silvestri entrò con aria sorniona, seguito da Cinò, il suo amico d’infanzia, sempre con la camicia mezza sbottonata e un pacchetto di sigarette in mano.

Agostino: “Ma davvero state discutendo di chi è più figo tra un rivoluzionario post-apocalittico e un romano tutto d’un pezzo? Noi eravamo i veri ribelli prima che voi vi pensaste!” (ride, poi guarda l’amico) “Dico bene, Cinò?”

Cinò: (annuisce e si appoggia al muro) “Noi sì che ci ribellavamo, mica a un’IA, ma alla società intera. E senza armi. Sostenuti solo dai nostri ideali.”

Gwenny: (incuriosita) “Davvero? E come vi è andata?”

Cinò: (alzando le spalle) “Siamo sopravvissuti. Più o meno.”

L’autore: (sorridendo) “A modo vostro, avete vinto.”

Agostino: (ridacchiando) “Beh, tranne che per il fatto che poi ci hai messi davanti alla malattia e ai ricordi dolorosi.”

Proprio in quel momento fece il suo ingresso il commissario Paolo Pasubio, con aria decisamente contrariata, seguito da Martina Zygter, Maria Gennaro, Vivian Pagani e il piantone Esposito.

Pasubio: (sbattendo la porta alle sue spalle) “Scusate, ma devo mettere le cose in chiaro. Sono stato il primo personaggio che hai creato, Lorenzo. Il primo! E ora? Mi sembri più concentrato su questi giovani eroi futuristici, o sbaglio?”

L’autore: (alza le mani, cercando di calmare la situazione) “Paolo, tranquillo. Ogni storia ha il suo momento.”

Pasubio: (geloso) “Sì, sì, bella risposta. Intanto però io sto lì, a risolvere crimini con la mia squadra, mentre loro giocano a fare i ribelli nel futuro. E poi, ti pare che mi dai uno stiletto vecchio di cento anni e mi fai cercare un assassino da tempo immemorabile? Almeno dammi un caso d’attualità!”

Martina Zygter: (sorridendo sarcasticamente) “Sì, commissario, perché chi non vorrebbe una storia in cui si indaga un caso di un secolo fa? Molto meglio che inseguire terroristi.”

Vivian Pagani: (annuisce) “E poi vogliamo parlare di come fai sempre arrabbiare Esposito?”

Esposito: (offeso) “Io? Arrabbiato? Commissario, io sono sempre a disposizione!”

L’autore: (ridendo) “Esposito, lo sai che ti ho creato così apposta, no? Sei il tocco di comicità in mezzo a tutto questo dramma.”

Esposito: “Ah, allora tutto calcolato, eh?”

Gwenny: (guardando il commissario con curiosità) “Quindi tu sei il più vecchio di noi?”

Pasubio: (orgoglioso) “Esattamente. Sono stato il primo!”

Agostino: (ridacchiando) “E ora sei geloso…”

Pasubio: (incrociando le braccia) “Diciamo che mi piace l’idea di essere il preferito. Non mi aspettavo che Lorenzo si mettesse a creare rivoluzionari e filosofi di quartiere.”

L’autore: “Ehi, calmati, commissario. Ogni personaggio è importante, non esistono di serie A e di serie B. Siete tutti parte della mia fantasia.”

Cinò: (fumando) “Quindi, ci stai dicendo che siamo tutti uguali?”

L’autore: “Beh, ognuno ha il proprio ruolo. Certo, a volte un personaggio vive più a lungo nella mente del lettore, ma questo non significa che altri siano meno importanti.”

Marco Claudio Acuto: (con fare solenne) “Ah, dunque siamo come figli, ciascuno con la propria importanza?”

L’autore: (annuendo) “Siete come figli, ognuno con il proprio destino, anche se a volte mi prendete la mano e decidete per conto vostro. Ma io voglio bene a tutti voi, alla stessa maniera.”

Roman: (incrociando le braccia) “Esatto! Ecco, è di questo che volevamo parlare. Non è che ci dai abbastanza libertà, Lorenzo. Siamo sempre costretti nei tuoi progetti.”

L’autore: “Ah, quindi ora vi sentite come i personaggi di Pirandello, in cerca d’autore, eh?”

Agostino: “Siamo vivi nella tua testa, ma abbiamo anche la nostra voce. E ogni tanto vogliamo farci sentire.”

L’autore: (con un sorriso) “Siete voi che mi avete insegnato una cosa importante. Scrivere non significa solo creare storie, ma lasciarvi vivere nella mia fantasia e, a volte, sorprendermi con le vostre scelte.”

Pasubio: (rassegnato ma con un sorriso) “D’accordo, allora. Ma la prossima volta, fammi indagare un caso contemporaneo, va bene?”

L’autore: (sorridendo sotto i baffi che non ha) “Vedremo, commissario. Vedremo.”

Categorie
Lo scrittore artigiano

SALTO 2024-Post n. 3

Salto 2024

Benvenuti al terzo appuntamento dedicato al Salone del Libro di quest’anno, dove esploriamo incontri inaspettati e affascinanti. Oggi vi parlo dell’incontro con l’artista Claudio Corrivetti, una figura nota a molti, ma che personalmente non conoscevo. Voglio rimediare a questa lacuna condividendo con voi la sua storia, la sua attività e le sue straordinarie “charta picta”.

Chi è Claudio Corrivetti?

Claudio Corrivetti nasce a Roma nel 1960. Dopo aver studiato all’Accademia di Belle Arti e presso la facoltà di Architettura, si appassiona alla grande fotografia umanistica francese e americana degli anni ’50. Inizia così a collaborare con quotidiani e riviste. L’incontro con Tazio Secchiaroli, amico e maestro, segna un punto di svolta nella sua visione fotografica. Dopo un breve periodo nel cinema, Claudio intraprende viaggi per realizzare reportage fotografici.

Claudio Corrivetti

La Fondazione di Postcart e le Mostre

Nel 1994 fonda la casa editrice Postcart, dedicandosi parallelamente alla ricerca personale in fotografia, musica, polaroid e disegno. Le sue opere sono state esposte in numerose mostre, tra cui “I luoghi di Dino Campana” a Roma durante il festival Fotoleggendo 2008 e “Roma in bianco e nero” presso la FNAC e il Palazzo delle Esposizioni nell’ambito del Festival della Fotografia 2008.

Se siete appassionati di fotografia e di bei libri, vi consiglio di esplorare il sito della sua casa editrice per scoprire ulteriori tesori.

Claudio all’opera

Le “Charta Picta”: Un’Esperienza Artistica Unica

Al Salone del Libro, sono rimasto affascinato dalle sue pagine di quotidiani trasformate attraverso il suo senso artistico. Ho trascorso più di mezz’ora ad ammirare le sue opere e alla fine ne ho acquistate cinque. Se avessi avuto più spazio a casa, ne avrei comprate almeno venti!

Opere 3

L’idea alla base delle “charta picta” nasce dalla lettura dei quotidiani. Claudio utilizza una pagina di giornale, ricoprendola con colori acrilici o pastelli a cera, lasciando emergere solo il titolo principale o elementi illustrativi presenti nell’articolo. Questo intervento cromatico mira a far riflettere il lettore sull’importanza e il potere delle parole, da cui il titolo della serie: Le parole contano.

Opere 2

Ringrazio Claudio Corrivetti per questa idea tanto tecnicamente semplice quanto artisticamente potente. La sua capacità di unire pittura e letteratura in un formato unico è davvero ispiratrice. Non perdete l’occasione di scoprire le sue opere e immergervi nel suo mondo creativo.

Salto 2024

Per ulteriori informazioni su Claudio Corrivetti e la sua casa editrice Postcart, visitate il loro sito web e lasciatevi ispirare dalla magia delle sue creazioni.

Categorie
Lo scrittore artigiano

SALTO 2024-Post n. 2

Chi mi conosce e mi segue sa che mi piace valorizzare giovani artisti e nuove realtà nel mondo dell’editoria che meritano di essere conosciute da un pubblico più ampio. Quest’anno, per esempio, ho già parlato di Andrea Cordero nel mio primo post.

In questo secondo articolo, voglio raccontarvi dell’esperienza vissuta al Salto 2024 e presentarvi una giovane casa editrice di Roma che ho avuto il piacere di conoscere: La Chanceria, fondata nel 2022 da Andrea Stella e Rossana Orsi.

Andrea Stella

La Chanceria è più di una semplice casa editrice; è un’associazione che promuove una moltitudine di intenti culturali e si rivolge a persone appassionate di scrittura e lettura, a coloro che amano esplorare spazi interiori ed esteriori con curiosità e condividere sensibilità verso la Natura.

Lo stand La Chanceria al Salto 2024

La Chanceria include due case editrici, Chance Edizioni e le Edizioni La Ria, e una rivista culturale multitematica, 22 Pensieri, oltre a un blog, Blog22, dove è possibile inviare i propri testi. Si tratta di un vero e proprio incubatore culturale e sociale, che riconosce il potere curativo della scrittura e aiuta a decifrare il nostro complesso mondo contemporaneo.

Andrea Stella e Rossana Orsi

Grazie a Rossana e Andrea, quest’anno ho partecipato al Salone del Libro come autore indipendente ospite della loro associazione. Questo mi ha permesso di apprezzare la loro giovane e dinamica realtà. La Chanceria si distingue per la cura artigianale nella produzione delle opere e per l’attenzione ai dettagli, coinvolgendo anche artisti con le loro creazioni uniche e fatte a mano.

Inoltre, l’associazione si impegna a diventare un punto di riferimento per chi cerca consigli di lettura, desidera confrontarsi e partecipare a esposizioni fotografiche e pittoriche, eventi musicali e letterari, laboratori sociali e attività di coinvolgimento umano.

Chiunque desideri conoscere meglio Rossana e Andrea, e magari entrare in contatto con La Chanceria, può cliccare qui.

Categorie
Lo scrittore artigiano

SALTO 2024-Post n. 1

Eccoci al primo racconto delle mie avventure al Salone del Libro di quest’anno. Voglio condividere con voi un incontro particolare: quello con Andrea Cordero, un giovane fotografo di poco più di vent’anni.

Andrea si presenta come fotografo, ma credo che “artista” sia il termine più adeguato per descriverlo, utilizzando il concetto greco di artista: colui che crea, che plasma la realtà, capace di dare forma attraverso la tecnica sotto l’influsso delle Muse e dell’ispirazione. Questo è ciò che ho percepito osservando le opere di Andrea.

Andrea Cordero

Durante il Salone, Andrea ha presentato insieme alla scrittrice Rossana Orsi “Geografie Emotive a livello del mare”, un racconto fotografico del suo viaggio lungo le coste francesi che si affacciano sull’Atlantico. Il volume è arricchito dai testi di Rossana Orsi, che evidenziano il legame tra i luoghi immortalati e le emozioni che suscitano nel lettore-viaggiatore contemplativo.

Il libro è un intreccio di emozioni e riflessioni che mi ha spinto a meditare sul concetto di con-fine, definito dal livello del mare, che separa la terra dall’acqua. Tuttavia, cambiando prospettiva, il confine può essere visto anche come un punto di unione tra mare e terra, un luogo dove opposti dialogano e scoprono af-finità oltre la divisione apparente.

Questa inversione di prospettiva può essere applicata ai nostri limiti personali, visti come confini dell’anima. Gli autori, attraverso le loro diverse forme espressive, ci incoraggiano a superare questi limiti, a spingerci oltre gli ostacoli, a volte solo immaginari, per esplorare nuovi orizzonti e scoprire nuove possibilità di vita.

L’esperienza di questo libro, presentato in anteprima al Salone, è destinata a diventare un tour itinerante per l’Italia, come desiderato dagli autori, per mostrare a un pubblico più ampio come un cambiamento di prospettiva geografica possa portare a una trasformazione personale e offrire una nuova visione del mondo e di sé stessi.

Per ulteriori dettagli sull’opera, è possibile visitare il sito: https://www.lachanceria.com/

Sono convinto che il futuro ci riserverà molti altri incontri con questo promettente artista sui sentieri della vita.

Categorie
Lo scrittore artigiano News

Paolo Fabbro, il pittore della luce

La giornata del 18 novembre 2023 ha segnato il culmine del percorso editoriale del libro “Paolo Fabbro, il pittore della luce”, un progetto nato un anno fa e giunto alla sua celebrazione con la presentazione presso la Biblioteca di Bollate. L’emozione che ho provato nel vedere la sala gremita di un pubblico attento e partecipe ha rinnovato in me la convinzione che l’arte e la cultura mantengano un posto vitale nell’interesse collettivo, e che sia nostro dovere perpetuare il dialogo su tali tematiche.

La presentazione si è distinta per un momento di eccezionale condivisione culturale, grazie anche alla presenza di Rachele Brognoli, docente di Storia dell’Arte nei Licei, la cui analisi ha brillantemente contestualizzato l’arte di Fabbro nel tessuto storico e artistico, elevando la sua statura nel panorama dell’arte contemporanea.

Nella redazione di questo volume, mi sono proposto di ritrarre non soltanto l’arte, ma anche l’esistenza di Paolo Fabbro. La sua vita si dipana come un’esemplare narrazione di tenacia, resilienza e impegno verso la propria arte, elementi che spero possano vibrare in modo particolare tra le corde dei giovani. Ho adottato nella scrittura quello che io chiamo il metodo “artigianale”, improntato al lavoro meticoloso e appassionato, per dare vita a un’opera che mi appagasse come scrittore e che al tempo stesso onorasse la complessità del suo soggetto.

Vorrei esprimere sincera riconoscenza verso Youcanprint, editore leader nel self-publishing in Italia, che ha sostenuto con fiducia il mio intento di portare al pubblico la storia di Fabbro, dimostrandosi un alleato insostituibile per noi autori.

Il mio desiderio più ardente è che “Paolo Fabbro, il pittore della luce” tocchi il cuore di un’ampia platea, specialmente quella giovane. L’esistenza di Fabbro si erge a testimonianza che ardore e perseveranza sono le chiavi per superare ogni sfida, un inno all’ispirazione per coloro che si trovano ad affrontare scelte di vita rilevanti, e che forse, grazie a questo libro, potranno orientarsi verso decisioni più sagge.

Il cammino per dar vita a “Paolo Fabbro, il pittore della luce” si è rivelato un’appagante avventura di scrittura e di esplorazione artistica. Quest’opera rappresenta il mio tributo ad un pittore eccezionale e vuole lanciare un appello al coraggio e alla determinazione nel perseguire i propri sogni.

Qui di seguito il testo che ho scritto e letto come introduzione all’evento di ieri mattina:

“Signore e signori, buongiorno.

In questa giornata, sotto la luce soffusa di questa sala, un luogo che oggi diventa testimone di storie e di sogni, desidero condividere con voi tre riflessioni, tre tappe di un viaggio che, come ogni viaggio, ha avuto i suoi incroci, le sue pause, le sue accelerazioni.

La prima riflessione riguarda una domanda che molti di voi mi hanno posto, una domanda che si annida nei corridoi della curiosità: come ho fatto a convincere il maestro Paolo Fabbro a intraprendere questo progetto, a lasciarsi raccontare in un libro? La risposta è semplice e complessa allo stesso tempo. Gli ho proposto un accordo, un patto che aveva la bellezza della libertà: avrebbe potuto, in qualsiasi momento, decidere di non proseguire. Se avesse scelto di fermarsi, questo libro non avrebbe mai visto la luce, sarebbe rimasto un sogno, un’idea sospesa nel tempo. Ma il maestro ha scelto di camminare con me in questo percorso, un percorso fatto di parole, di ricordi, di colori.

La seconda riflessione vi porta dentro le pagine di questo libro. Non è solo la vita di Paolo Fabbro che scorre tra queste righe, ma è un viaggio nella storia di Bollate, nella storia dell’Italia. Dagli anni ’50 ad oggi, ogni pagina è un passo in un viaggio attraverso il tempo, un viaggio che ci mostra come la vita personale di un uomo si intrecci con la storia di una comunità, di una città. È un racconto che va oltre la biografia, è un affresco di un’epoca, di cambiamenti, di evoluzioni, di rivoluzioni silenziose che hanno modellato il nostro presente.

E ora, la terza riflessione, forse la più personale, la più intima. Tre anni fa, in una giornata simile a questa, ero in un letto d’ospedale, e stavo lottando contro il covid. Steso su una barella, con il casco dell’ossigeno come unico compagno, guardavo il soffitto bianco, ascoltavo i suoni ovattati del reparto, pensavo alla vita, alla sua fragilità, alla sua forza. Quell’esperienza mi ha cambiato, mi ha insegnato il valore del tempo, la preziosità di ogni istante. E oggi, qui con voi, sento la gioia profonda di essere ancora qui, di poter condividere storie, emozioni, ricordi. Questo libro, che tengo tra le mani, è più di un insieme di pagine: è un simbolo di resilienza, di rinascita, di vita che va avanti nonostante tutto.

Questo libro parla di Paolo Fabbro, sì, ma parla anche di ognuno di noi, delle nostre lotte, delle nostre vittorie, delle nostre sconfitte. È bello perché racconta di una persona speciale, un uomo che ha saputo guardare il mondo con occhi diversi, che ha saputo trasformare la tela bianca della vita in un’opera d’arte. E se oggi posso dire che sono fiero di questo lavoro, non è per la mia scrittura, ma per la storia che essa racconta, per la vita che essa cattura.

In conclusione, vorrei ringraziare ognuno di voi per essere qui oggi. La vostra presenza rende questo momento ancora più speciale, ancora più significativo. Grazie per aver scelto di condividere con me, con noi, questo pezzo di viaggio. Buona lettura e buon viaggio nelle pagine di questa storia, nella storia di Paolo Fabbro, nella storia di tutti noi.

Grazie.”

Categorie
Lo scrittore artigiano News

Incontro con i ragazzi del Fedi Fermi di Pistoia

Bruno, Giorgio, Francesco, Marco, Niccolò, Manuel, Alessandro, Gianluca, Pietro, Tommaso, Enea più due Matteo e due Lorenzo: sono i ragazzi della seconda classe sezione MB dell’Istituto Tecnico Tecnologico Statale Silvano Fedi Enrico Fermi di Pistoia che sabato 7 Ottobre mi hanno rivolto domande (loro in classe, io davanti al mio MAC nello studio) dopo che la loro insegnante di Lettere, Nada Macerola, durante l’estate aveva fatto leggere alla classe il mio romanzo storico “L’indagine che cambiò la vita di Marco Claudio Acuto, cittadino dell’Impero Romano”. 

Sono stati novanta minuti intensi che mi hanno lasciato soddisfatto da diversi punti di vista. 

Come autore, credo che non ci sia cosa più bella che incontrare un gruppo di persone che, dopo aver letto il tuo libro, ti pongono domande, chiedono di dissipare dubbi e curiosità o conoscere i segreti della tua scrittura.

Se poi questo gruppo di persone è rappresentato da quindicenni, il cui (quasi unico) pensiero, dopo la scuola, è rivolto al calcio e al loro smartphone, beh, devo dire che vederli in classe attenti e in silenzio ad ascoltarmi, interessati alle mie risposte, mi ha molto colpito.

Come mi hanno stupito le loro domande, mai banali e anzi rivelatrici di un interesse vero e profondo al significato che ho voluto trasmettere, attraverso le parole, nel libro. Alcune le riporto qui di seguito.

  • Nel racconto si parla molto di Gesù. Lei crede che sia veramente esistito e tutto quello che ci è pervenuto sulla Sua storia sia vero?
  • Com’è nata la sua passione per la scrittura?
  • Scrivere un libro, significa entrare nel mondo della scrittura. Quali difficoltà ha incontrato nello scrivere questa storia?
  • Come e dove trova l’ispirazione per scrivere?

Quando ho deciso di scrivere la storia di Marco Claudio Acuto, se mi avessero chiesto per chi la stavo scrivendo, oltre che per me stesso, avrei risposto per ragazzi come questi.

L’incontro con quella classe ha confermato che la mia intuizione di scrivere una storia ambientata ai tempi di Gesù in Palestina, poteva essere l’occasione per approfondire alcune tematiche riguardanti il senso della vita, il significato del perché siamo al mondo e quale destino ci attende. Domande alle quali, tutti noi, siamo stati chiamati e lo siamo tuttora, a dare una risposta, specialmente dopo quanto sta accadendo proprio in queste ore, sotto i nostri occhi, in quel lembo di terra così piccolo ma così importante per la storia dell’umanità.

Un ringraziamento speciale va alla professoressa Nada Macerola che, oltre ad aver dato fiducia al mio romanzo, forse perché scrittrice lei stessa, ha pensato di coinvolgere la sua classe, proponendone la lettura estiva e la ripresa e discussione al rientro a scuola a settembre. L’incontro con l’autore un sabato mattina di ottobre ha chiuso il cerchio.

Nell’interazione con questi giovani lettori, ho meglio compreso la verità delle parole di Gabriel García Márquez: “Quello che conta in un libro sono le cose che si leggono tra le righe.” Ogni domanda, ogni riflessione da parte degli studenti, mi ha rivelato le profondità nascoste nel mio testo, dimostrando che la vera magia di una storia risiede non solo in ciò che è scritto, ma anche in ciò che risuona nell’anima del lettore.

E ricevere questo riscontro, per uno scrittore, è forse la soddisfazione più bella.

Categorie
Lo scrittore artigiano

SALTO 2023

Si è conclusa da pochi giorni la 35° edizione del Salone del Libro di Torino, e per la prima volta ho avuto l’onore di essere ospitato come autore nell’Area Self del Salone, dove circa 170 scrittori hanno potuto presentare ai lettori le proprie opere.

Personalmente ho partecipato all’iniziativa con il mio ultimo romanzo: “L’ indagine che cambiò la vita di Marco Claudio Acuto, cittadino dell’Impero Romano” e sono stato molto soddisfatto dell’esperienza fatta.

Ho vissuto giornate molto intense, ricche di scambi di opinioni con i colleghi presenti allo stand e di chiacchierate con i lettori, alcuni dei quali hanno anche acquistato il libro. Ma al di là del buon risultato (ho venduto il 44% delle copie portate a Torino) quello che ho apprezzato maggiormente è stata la possibilità di incontrare i lettori e confrontarmi con loro, esperienze che solo partecipando ad una manifestazione come quella di Torino si possono fare.

Oltre alla presenza presso lo stand ho avuto modo di seguire alcuni degli incontri proposti nelle cinque giornate della manifestazione. Uno di questi, organizzato dall’AIE ha reso pubblici i dati sullo stato dell’editoria nel 2022. L’editoria europea vale 35 miliardi di euro: il 59% del mercato globale. Sei dei dieci principali gruppi editoriali mondiali sono europei.

L’editoria italiana è la sesta al mondo e la quarta in Europa e vale 3,4 miliardi di euro contro i 3,2 miliardi del Regno Unito e i 3,1 miliardi della Francia.

Il settore del libro è la prima industria culturale italiana. A seguire gli abbonamenti alle Pay TV, il settore dei Videogiochi e quindi la TV in chiaro (canone). Sul fondo della classifica la spesa per teatro e concerti e la partecipazione a mostre ed esposizioni.

Per quanto riguarda il focus sul mercato del libro di “varia” in Italia nel 2022 si è registrato un calo rispetto al 2021, ma rispetto al 2019 il mercato è ancora in crescita. In Italia, nel 2022 il totale del fatturato della “varia” dei libri a stampa è stato di 1,67 miliardi di euro cui si deve aggiungere il valore degli ebook (79 milioni di euro) e il mercato degli audiolibri (25 milioni di euro). Il prezzo di copertina del venduto è identico a quello del 2021, ma in lieve calo rispetto al 2019. Quello medio è pari a 14,84 euro.

Il numero dei libri pubblicati, pur inferiore a quello dello scorso anno, supera quello del 2019. Nel 2022 le novità pubblicate sono state 76.575 cioè 209,8 libri nuovi ogni giorno dell’anno. Non male… Diminuisce, invece, il numero dei nuovi e-book pubblicati che nel 2022 sono stati 35.200, meno della metà dei libri cartacei.

Per quanto riguarda i canali, le vendite di libri nelle librerie fisiche sono passate dal 64% del totale del 2019 al 53% del 2022 mentre le librerie online sono cresciute dal 29,6% del 2019 al 42,2% del 2022. Ha perso punti la GDO che passa dal 6,4 al 4,6% del totale. Per quanto riguarda i generi, nel 2022 sono cresciuti i fumetti (+8,6%) e la narrativa (+7% la straniera, + 4,9% l’italiana). In calo libri per bambini e la saggistica. Un’ultima considerazione per quanto riguarda i generi: più “catalogo” e meno “bestseller”. I Top 100 del 2022 pesano meno del 10% delle vendite il che significa che c’è voglia di ritornare a leggere i classici rispetto alle novità. E questo è un segnale che andrebbe colto soprattutto dai giovani editori che dovrebbero riflettere sul dato. E qui mi aggancio all’ultimo tema che volevo trattare in questo post.

Gironzolando per gli stand del Salone mi sono imbattuto nello spazio dedicato alle case editrici di recente costituzione.

Ho scambiato quattro chiacchiere con alcuni degli esponenti presenti negli stand e devo dire che sono stato colpito dalla passione, dalla determinazione, dal coraggio con cui questi giovani editori si sono messi in gioco rischiando oggi il proprio futuro professionale nella creazione di un’impresa editoriale. A loro va tutto il mio plauso e il sostegno che nel mio piccolo posso dare a queste lodevoli iniziative imprenditoriali è ricordarle in questo articolo, descrivendone brevemente il profilo che le caratterizza.

L’area nuovi editori.

Edizioni Scripta Volant (Como): giovane casa editrice indipendente, nasce in piena pandemia su un ramo del lago di Como, dopo essersi vaccinata. Presta particolare attenzione all’umorismo, sia teorico che pratico, ai linguaggi, alla sperimentazione e alle nuove forme di comunicazione (esclusi tatuaggi e segnali stradali).

Linea Edizioni (Padova): Linea edizioni è una casa editrice indipendente che nasce nel 2015 con lo scopo di promuovere e valorizzare le pubblicazioni, per ragazzi e adulti, in lingua italiana e straniera, che possano stimolare la riflessione e il confronto.

Isenzatregua (Riva Del Garda): Isenzatregua edizioni è una piccola casa editrice indipendente nata per dare risalto a tutti i giovani talenti che difficilmente troverebbero spazio nell’agenda della maggior parte degli editori tradizionali, crede nella forza innovativa di giovani autori locali e nazionali propone nuove idee per nuovi lettori e, soprattutto, vuole lanciare un messaggio positivo alle nuove generazioni.

Another coffee Stories (Milano): una nuova idea di lettura sinestetica. La Casa Editrice Another Coffee Stories nasce il 4 Dicembre 2020, come laboratorio di idee per un’editoria nuova e per dare voce a proposte innovative e stimolanti. Un progetto rivoluzionario che, dal concetto di sinestesia (dal greco Syn, “insieme”, e Aisthànestai, “percepire”, che nel complesso significa “percepire, sentire insieme”), si pone come obiettivo il coinvolgimento del lettore facendogli assaporare ciò che sta leggendo. Infatti, la parola sinestesia serve proprio a indicare un’esperienza di percezione simultanea. Ad ogni libro è abbinata una tipologia di caffè di una torrefazione storica milanese per gustarsi al meglio la lettura.

Le plurali editrice (Morlupo – Roma): Le plurali è una casa editrice femminista, indipendente, inclusiva, curiosa. Le plurali pubblica libri di saggistica e narrativa, esclusivamente d’autrici. Ha occhio per manoscritti inediti, traduce e rimette in circolo libri che non puoi trovare in Italia, ti offre guide per orientarti tra le galassie femministe. Il simbolo che adotta è la macchia: uniche e originali, a volte le macchie nascono per caso per poi fare rete con altre macchie e diventare segni, sillabe, parole e storie di cui non puoi fare a meno.

Diadema Edizioni (Gualdo Tadino): nasce nella primavera del 2021 dopo molti mesi di preparazione, dovuti anche al rallentamento di tutte le attività a causa della pandemia e scaturisce dalla lunga e consolidata esperienza di due persone in particolare, nel settore della vendita dei libri, della loro promozione al pubblico, così come nella scrittura e pubblicazione degli stessi. Diadema Edizioni si prefigge lo scopo di andare incontro ad una richiesta di editing letterario e ricerca di una pubblicazione editoriale che in questi ultimi anni è notevolmente cresciuta nel contesto di un territorio come il nostro, molto lontano da tutti i principali centri di attività in tale campo.

Van Editrice (Trieste) : fondata da nove donne e un uomo a luglio 2021, la casa editrice VITA ACTIVA NUOVA (VAN) si ispira alle parole di Hannah Arendt sulle potenzialità dell’essere umano da cui «ci si può attendere l’inatteso», infatti «è in grado di compiere ciò che è altamente improbabile». L’intento editoriale è consapevolmente di nicchia, da non intendere come spazio marginale o di isolamento locale, ma come collocazione che parte da un preciso luogo territoriale, Trieste, città letteraria e multiculturale, e si allarga al piano nazionale e internazionale. Una operazione culturale con finalità di orientamento e diffusione di una cultura critica, aperta, libera, inclusiva e socialmente utile in quanto fondativa di valori comuni, ovvero ‘messi in comune’.

Cencellada edizioni: (Roma): La cencellada è il fenomeno meteorologico che si produce quando la temperatura sotto zero si mescola con le minuscole goccioline fluttuanti della nebbia, facendole cristallizzare sulle superfici solide. L’ampia varietà di oggetti ricoperti da aghi di ghiaccio bianco crea scenari così magici, da sembrare appena usciti da una cartolina. Cencellada è nata per pubblicare le opere imprescindibili dei grandi autori di sempre, ma anche per dare voce a classici che non lo sono ancora ma, con il tempo, occuperanno un posto di rilievo negli scaffali delle biblioteche.

Dragonfly Edizioni: nata nel 2020, la Dragonfly Edizioni si è ritrovata a fare i primi passi durante la pandemia. Con un team giovane e dinamico, tenta di farsi spazio nel mondo editoriale .Offre ai suoi autori una guida che dia loro gli strumenti e le opportunità per farsi notare. La Casa Editrice è nata con il presupposto che tutti gli autori sono importanti allo stesso modo e non degli oggetti da utilizzare e su cui speculare senza ritegno. Lo scopo di questa è quella di far si che i loro autori crescano soprattutto in visibilità, di conseguenza, il lavoro di promozione continua e spazia tra varie collaborazione, tra cui blogger, tiktoker, radio fisiche e web, associazioni culturali. L’unica realtà editoriale onnipresente per i propri autori: una Famiglia nella famiglia.

Oso Melero Edizioni: (Padova): Oso Melero Edizioni è una casa editrice indipendente creata nel 2020 tra le speranze e le utopie di alcuni amici migranti venezuelani che hanno osato rendere possibile un sogno editoriale. È stata concepita con lo scopo che le opere letterarie latinoamericane e caraibiche raggiungano bambine, bambini e adolescenti sia in italiano che in spagnolo. L’ oso melero (Tamandua tetradactyla) è un animale dolce e coraggioso, un camminatore ambulante che si nutre di formiche e miele, da cui l’aggettivo “melero” o “mielero”. Vive nelle giungle e nelle foreste del Sud America, quel verde immenso lo accompagna e le sussurra le storie che porta da raccontare. Il suo nome evoca una danza tradizionale indigena che veniva ballata durante l’infanzia, con la quale venivano adorati gli antenati. L’ oso melero invita a cercare l’incanto, a scoprire suoni, profumi, parole e immagini che, una volta entrati nel cuore, saranno compagnia per tutta la vita. I libri “meleri” sono un oggetto ludico, un giocattolo, uno strumento per sognare e manifestare, che contribuisce allo sviluppo della consapevolezza del mondo circostante. Per questo gli autori e le autrici si fanno portavoci di una molteplicità di realtà, di un’infinità di mondi possibili che compongono questo gioco dove bambine e bambini sono ospiti d’onore.

De Nigris Editori: (Napoli): De Nigris Editore nasce nel 2021, insieme all’idea di Infuga Edizioni. La prima “prova” è una startup che smuovesse un po’ le acque dell’editoria italiana, stagnante in un circolo vizioso fatto di prodotti qualitativamente infimi ed ego giganteschi, unico vero obiettivo di tanti “autori”. Il focus è stato subito quello dell’“editoria democratica”, guadagnando ben presto l’attenzione di molti, specialmente di coloro che cercavano un’alternativa seria a EAP ed editoria “classica”. L’obiettivo preposto era quello di insegnare all’autore ad essere un personaggio e trattare la sua opera con cura, anche durante e dopo la sua uscita digitale o in libreria.

Concludo questo lungo post ringraziando il direttore del Salone uscente Nicola Lagioia per l’impegno profuso in questi ultimi sette anni e augurando alla nuova direttrice Annalena Benini di continuare a credere nel potere salvifico del libro e di contribuire a far crescere nei giovani l’interesse e la curiosità per la lettura.

Perché, come recita un proverbio arabo: “Un libro è come un giardino che si può portare in tasca” cioè una cosa bella che rimane sempre con te e ti fa compagnia. 

Categorie
Lo scrittore artigiano

Serve un blog personale a uno scrittore?

Da tempo partecipo a gruppi di scrittori emergenti su Facebook, nei quali, tra l’altro, si è soliti confrontarsi sull’utilità di un blog personale per chi si dedica alla scrittura. Ho deciso, dunque, di raccontare la mia esperienza con il mio sito web, lorenzorobertoquaglia.it, realizzato attraverso ARUBA e il software WordPress.

In questa breve riflessione, non mi soffermerò sull’aspetto tecnico del servizio o del programma, ma mi concentrerò sull’analisi del traffico di visitatori sul blog, per comprendere se il tempo e le risorse investite possano essere giustificate.

Negli ultimi dodici mesi ho notato con una certa soddisfazione che il numero di visitatori ha superato le mie aspettative iniziali, nonostante una presenza al momento assolutamente marginale nel panorama letterario italiano e la non regolare pubblicazione di articoli e post.

Ciò che mi ha colpito maggiormente, però, è stata la provenienza geografica dei visitatori: persone da diverse parti del mondo hanno avuto modo di leggere i miei scritti. Un risultato che mi ha gratificato e sorpreso al tempo stesso.

In sintesi quindi posso affermare che la gestione di un blog personale può rivelarsi un’esperienza interessante e produttiva, soprattutto per chi si avvicina al mondo della scrittura. Vi invito, pertanto, a visionare i grafici che ho preparato per un’analisi più dettagliata sull’argomento.

Questo grafico evidenzia il flusso totale di visitatori dal primo aprile 2022 al 31 marzo 2023.

Questo secondo grafico mostra il “traffico” generato dal blog prendendo in esame il numero di pagine viste dai visitatori del sito.

La cartina evidenzia i primi dieci Paesi di origine dei visitatori del mio blog. Considerate che l’elenco completo prevede altri 53 Paesi.

E per finire la situazione europea.

Categorie
Lo scrittore artigiano

Voci di dentro

Autore: E tu chi sei?

Pasubio: Oh, chi si rivede…

Autore: Chi sei?

Pasubio: Come, non riconosci la tua creatura?

Autore: Commissario Pasubio?

Pasubio: Per servirti! È tanto che non vieni a trovarmi…

Autore: Sono stato molto impegnato, lo sai.

Pasubio: Veramente no. Se non me lo dici, come faccio a saperlo?

Autore: Ma se sei una parte di me…

Pasubio: Non è vero: io non sono una parte di te, sono stato creato da te, ma ho una mia vita autonoma. Non dimenticarlo.

Autore: Non mi sembra che tu possa definirti un essere libero da vincoli, comunque lasciamo perdere, non è il caso di discutere di cose di scarsa importanza, con tutti i problemi che dobbiamo affrontare di questi tempi…

Pasubio: Su questo hai ragione.

Autore: Meno male che mi dai ragione… concessa poi da un personaggio che vive nelle pagine di un libro…

Pasubio: Come hai detto scusa?

Autore: Siamo diventati permalosi, commissario Pasubio? Solo perché l’anno scorso mi sono dedicato a scrivere il mio primo romanzo storico e ho trascurato la stesura del sesto romanzo della serie che ti vede protagonista?

Pasubio: Tu puoi fare quello che vuoi, tu sei l’autore. Solo che un vecchio cittadino romano, vissuto duemila anni orsono, non mi sembra un personaggio così interessante da creare.

Marco: Come dici scusa? Per prima cosa non sono vecchio, nel libro che mi vede protagonista ho compiuto appena vent’anni!

Pasubio: Sì, però alla fine del romanzo…

Autore: Marco Claudio Acuto, anche tu?! Da quando i personaggi si mettono a discutere davanti all’autore? Ma siete degli ingrati!

Pasubio: È stato lui a iniziare.

Autore: Basta Pasubio! Proprio tu che sei un commissario di Polizia e dovresti dare il buon esempio.

Marco: I personaggi contemporanei non sono più guidati da quegli ideali che muovevano noi romani, la Majestas, la Virtus, la Gravitas e l’Humanitas che ci hanno accompagnato nella conquista del mondo. E si vede!

Autore: Marco, per piacere, finiamola. A proposito, perché siete venuti a farmi visita? Non rispondete? Non dite niente?

Pasubio: Io volevo capire le tue intenzioni. 

Autore: Quali intenzioni?

Pasubio: Avrei ancora tante indagini da portare a termine e poi sai bene che ho delle situazioni sentimentali in sospeso, se così possiamo dire…

Autore: E quindi?

Pasubio: Mi farebbe piacere verificarle e, grazie a te, capire se esiste una risposta al mio desiderio di trovare un’anima gemella con cui condividere la vita.

Autore: Grazie a me? Come faccio a farti capire una cosa del genere? Tu esisti solo nei libri.

Pasubio: Questo lo so. Ma grazie a te. Quindi sei tu che devi rivelare il mio destino, scrivendolo.

Autore: Aspetta un attimo, io cosa…

Marco: Beh, in questo il Gallo-padano ha ragione!

Pasubio: Gallo-padano a chi?

Marco: Perché, non sei un Gallo-padano? Ragioni come un Gallo-pad…

Autore: Marco, per favore! Perché avrebbe ragione Pasubio, vuoi dirmelo?

Marco: Carissime! Tu sei il nostro creatore. Ne consegue che tu sappia cosa è bene per noi.

Autore: Ah, è così? E se vi dicessi che quando compongo le vostre storie, voi mi prendete la mano e mi fate scrivere cose che io, sino all’attimo prima di metterle nero su bianco, non avevo in mente, cosa mi rispondete?

Pasubio: Ti dico che sei assolutamente normale. In ogni romanzo che hai scritto per me, mi sono reso conto che mi facevi compiere determinate azioni che ti avevo suggerito io stesso, ma questo è quello che avviene ogni volta che l’autore scrive dedicandosi anima e corpo alla storia che vuole raccontare. Ma proprio questa dedizione, figlia della tua passione per la scrittura, non elimina la responsabilità che tu hai nei nostri confronti. 

Marco: Ai miei tempi questa si chiamava captatio benevolentiae, mentre adesso si dice…

Pasubio: Cosa vuoi dire?

Autore: Pasubio, silenzio! Marco, per cortesia, riprendi il filo del tuo ragionamento. 

Marco: Tu rimani il nostro creatore e tu conosci meglio di chiunque altro quale potrebbe essere il nostro destino. Noi personaggi immaginari non siamo come i figli tuoi, costretti a vivere immersi nella realtà, noi siamo come Pinocchio nelle mani di Geppetto, e come Geppetto anche tu dovresti conoscere il futuro che ci attende.

Autore: Adesso ti stai confondendo. Guarda che anche Geppetto è un personaggio immaginario.

Marco: Ma dov’è il confine tra realtà e immaginazione? Dimmelo tu, autore. Non è forse Geppetto che dà vita a Pinocchio nel libro?

Pasubio: Ma come pretendi che questo antico romano possa conoscere Pinocchio e Geppetto… era ancora di là dall’essere creato quando papà Collodi scriveva di loro. Però su quest’ultimo punto ha ragione, caro il mio creatore. Tu il nostro futuro lo dovresti sapere e, se non lo conosci, almeno lo potresti scoprire, scrivendolo.

Cinò: Ha ragione Pasubio!

Autore: Cinò! Anche tu ti ci metti? Ma cosa avete questa sera? Tutti contro di me?

Cinò: Ma io non sono contro di te! Un personaggio immaginario non potrà mai avercela con il proprio creatore, non siamo mica esseri umani!

Autore: E quindi, cosa vuoi?

Cinò: Intervenire nel dibattito, che mi sembra interessante.

Autore: E quindi, cosa vuoi? Ti rifaccio la domanda.

Cinò: Vedi, io credo che tu debba trattarci un po’ più da adulti. Considerarci alla pari di voi autori. Non è forse vero che quando hai scritto di me, di Agostino, della dottoressa Sogol, avevi in mente una parte del tuo vissuto che aveva bisogno di essere ancora scandagliato nel profondo e che grazie a noi lo hai potuto ripensare, descrivere e rileggere? Per questo dico che ci siamo meritati il tuo rispetto e credo che tu debba riconoscere che scrivere di noi è stata una liberazione, al termine del lavoro ti sei sentito più leggero, non è vero?

Autore: Adesso abbiamo anche un Cinò psicologo! Comunque, potrebbe essere che tu abbia un poco di ragione. Ma come fai a sapere queste cose? 

Cinò: Proprio perché mi hai creato tu e il rapporto tra di noi è molto stretto. Però, se non me li rivelavi tu, scrivendoli nel libro, i tuoi pensieri li potevo solo intuire. 

Autore: Scusate, ma mi sto perdendo…

Pasubio: Certo che anche questo Cinò è un bel tipo! Tra lui e il romano hai creato proprio dei bei personaggi!

Marco: Guarda che io…

Autore: Marco, Pasubio! Per cortesia smettiamola che qui incomincia veramente a girarmi la testa. E tu Cinò, sono d’accordo con quello che hai detto, però ricorda sempre che io sono io e tu sei un personaggio frutto della mia fantasia.

Cinò: Certo. Non ho mai pensato di essere il tuo avatar. 

Antonio G.: Permesso? Scusate se mi intrometto. So di essere un personaggio minore, ma non potrei dire una parola anch’io? Sapete, noi personaggi minori, magari descritti fugacemente dal nostro autore in poche pagine di un libro o protagonisti di un racconto breve, avremmo il desiderio di assurgere a personaggi principali di un nuovo romanzo o magari di una serie di racconti, ché anche noi abbiamo il desiderio di raccontare la nostra visione del mondo. 

Autore: Antonio G.?

Antonio G.: Meno male che mi hai riconosciuto! Temevo che non avendomi voluto dare un cognome ti fossi dimenticato di me.

Autore: Intanto come posso dimenticarmi di te? Lo sai che uno scrittore non dimentica nessuna delle sue creature. 

Antonio G.: Speriamo… Però una cosa voglio chiedertela: perché non mi hai dato un cognome insieme al nome?

Autore: Per prima cosa, rammenta che non sei ancora stato pubblicato. E comunque non è vero che non ti ho dato un cognome. Il cognome l’ho puntato dopo la prima lettera. Tu sei nato Antonio G. Non ti piace?

Antonio G.: Cosa significa: che non essendo ancora stato pubblicato non esisto nella realtà letteraria, ma solo nella tua immaginazione? A questo punto potrei sperare di ricevere anch’io un cognome vero? E comunque, se vuoi proprio saperlo, avrei preferito da subito un cognome per intero, come tutti i personaggi che si rispettano della storia della letteratura.

Autore: Non è vero. Non tutti i personaggi hanno un nome e un cognome. Per esempio, il protagonista del ‘Castello’ di Kafka si chiama K. e basta. A te invece un nome per esteso è stato dato! E poi ricordati che sei un personaggio minore!

Antonio G.: Non esistono personaggi minori. Questo ricordatelo tu!

Coro: Ha ragione, ha ragione, ha ragione! 

Autore: E no, adesso per piacere state tutti zitti. Basta! Non è possibile che ognuno di voi, solo perché l’ho descritto in qualche pagina di un romanzo o in qualche racconto se ne venga fuori con queste rimostranze. Non si è mai visto un comportamento di questo genere!

Pasubio: Ma, veramente, ti rendi conto che sei tu l’autore di queste rimostranze? Sei tu che stai scrivendo adesso questo pezzo, in questo momento…

Autore: Pasubio, cosa intendi?

Pasubio: Sei tu che hai iniziato a scrivere questa sera, di queste cose…

Autore: No, guarda che sei stato proprio tu a iniziare…

Pasubio: Scusa, torna all’inizio e rileggi la prima riga… 

Autore: Va bene l’ho riletta, mi ero messo al computer e volevo scrivere una cosa, poi però mi sei comparso davanti tu e con ciò, cosa significa?

Pasubio: Nulla, significa che tu sei il nostro creatore e noi personaggi dipendiamo da te. Però tu, come ogni autore che si rispetti, consapevolmente o inconsapevolmente, ci lasci liberi di muoverci nella pagina che stai scrivendo e di questo te ne siamo grati, noi e i lettori. Ma solo tu hai in mano il nostro destino. Continua a frequentarci e scoprirai che, in fondo, da questa parte della realtà, quella immaginaria, non si sta poi così male. C’è posto per tutti, personaggi principali e personaggi minori e c’è posto anche per te. Noi ti aspettiamo qui. Ogni volta che lo vorrai ci troverai pronti per offrirti il meglio di noi stessi. Non ti deluderemo mai.

Autore: Mi hai quasi commosso, caro commissario, ma… cos’è questo suono intermittente, che da un po’ mi martella il timpano?

Pasubio: La tua sveglia, caro il mio autore.

Marco: Cos’è una sveglia?

Autore e Pasubio: Uno strumento di tortura.

Categorie
Lo scrittore artigiano

Parliamo ancora di marketing

Prima di raccontarvi, come promesso nel post precedente, il mio approccio al mondo del marketing relativo ai libri auto-pubblicati, voglio dedicare alcune riflessioni all’anno che sta per terminare.

Non parlerò di salute, di pandemia, non mi lamenterò delle libertà che non abbiamo avuto né di quello che avremmo potuto fare se…, del lavoro che non abbiamo avuto, ma…, non perché la salute, il lavoro e tutto il resto a cui abbiamo rinunciato non siano cose importanti, lo sono, ma perché i se e i ma sono scuse a cui ci aggrappiamo per nascondere la nostra accidia, il nostro comodo status quo, la nostra zona di comfort che questi mesi così difficili hanno involontariamente, forse anche inconsapevolmente, alimentato.   

Di questo 2021 per prima cosa ricorderò la nascita di questo sito Internet, che da diverso tempo avevo in animo di creare e che finalmente ha visto la luce. Sono molto soddisfatto di quello che sono riuscito a fare con le mie sole forze, tecnologicamente molto limitate! 

Secondo: la pubblicazione a maggio del mio quinto romanzo della serie del commissario Pasubio: I segreti di Nelide Arsotti. A questo libro tengo molto perché, chi lo ha letto lo sa, c’è un riferimento ad uno dei maestri di cui parlo anche nel blog: mio nonno Raffaele. E, non ultimo, la bellissima copertina acquarellata da mia figlia Michela!

Terzo e ultimo: la decisione di iniziare la stesura del mio primo romanzo storico, un’esperienza che mi sta arricchendo molto, ma che non immaginavo fosse così impegnativa… vedremo alla fine il risultato, magari già nel 2022!

Basta, fine dei punti esclamativi.

Come vedete, non ho chiesto risultati ambiziosi a questo 2021, ma tutto quello che sono riuscito a compiere in questi dodici mesi, anche se possono sembrare piccole cose, mi ha dato grandi soddisfazioni e di questo sono grato a Colui che mi ha concesso il tempo di realizzarle.

Ed ora vi racconto il mio approccio al marketing librario.

Passata l’euforia che sfiora ogni esordiente alla sua prima pubblicazione, che dura il tempo di rendersi conto che in quello stesso giorno, insieme al suo, sono stati pubblicati in Italia qualche centinaio di libri, mi sono reso conto che per forza occorre inventarsi qualcosa per farsi conoscere “Urbi et Orbi”.

La prima idea che mi è venuta in mente si basava su qualcosa che mi piaceva fare e che ho pensato potesse andare bene anche per promuovere i miei libri: un video promozionale, in gergo un book-trailer.

Da diversi anni sul mio canale YouTube  pubblico video promozionali sulle opere di artisti viventi e poco conosciuti, video artistici o a carattere sociale. Insomma, mi diverto a fare il regista di piccole produzioni che hanno sempre uno scopo culturale e insieme quello di elevare l’animo e la propria conoscenza personale. 

Ho quindi pensato nel corso degli anni di accompagnare l’uscita dei miei romanzi alla produzione di un video promozionale.

Qui di seguito potete visionare i risultati ottenuti:

Video abbinato all’uscita de: Il caso Falchi
Video abbinato all’uscita di: Omicidio alle Cinque Vie

Il video di Omicidio alle Cinque Vie in verità è stato ideato da una mia amica scrittrice, Silvia Molinari, che l’ha realizzato dopo aver letto il romanzo.

Video abbinato all’uscita de: I Segreti di Nelide Arsotti

In termini di visualizzazioni prodotte, come potete facilmente constatare voi stessi, i tre video non mi hanno assolutamente soddisfatto. In questi casi, quale processo psicoanalitico si instaura? Non è il book trailer che non funziona, ma sono i miei book trailer che non sono performanti per… mille ragioni!

E infatti, per promuove tutti e cinque i miei romanzi gialli durante questo periodo di feste, che cosa ho pensato di fare? Ho pensato di affidarmi ad un professionista, Simone Cattaneo, un giovane video-maker che devo dire ha saputo dare un’impostazione assolutamente diversa al video che mi ha realizzato.

Il risultato lo potete visionare qui: 

Non ci sono paragoni con quelli auto-prodotti, che ne dite? E la conferma è che in un mese il video è già stato visto 140 volte mentre, per esempio, quello relativo a Il caso Falchi è stato visionato 148 volte, ma è stato pubblicato nel 2016!

Oltre ai book-trailer, in questi anni ho pubblicizzato le mie creazioni anche attraverso i canali social, presentazioni presso biblioteche o circoli, omaggiando la biblioteca di Bollate di tutte le opere che nel corso degli anni vedevano la luce, spedendo a giornali locali o riviste il materiale sperando di ottenerne una recensione, regalando copie ad amici e parenti, sperando nel passaparola che è, comunque, un ottimo canale promozionale, tra l’altro assolutamente gratuito. 

Alla fine, quello di cui mi sono accorto dopo dieci anni di scrittura e sei romanzi pubblicati, è questo: la migliore pubblicità è quella che il libro si fa da solo. Voglio dire: prima bisogna investire nella qualità dello scritto e poi se il libro è valido, allora si auto promuove da solo.

Certo, se uno scrittore dispone di somme ingenti da spendere per promuove il proprio romanzo, questo avrà all’inizio uno sviluppo considerevole di copie vendute ma poi, se il libro è debole e le recensioni dei lettori non lo sostengono, il fuoco si spegne da solo e sarà inutile ogni forma di pubblicità ulteriore per far vendere copie.

Quello che mi ha sostenuto in tutti questi anni e che mi spinge ad un continuo impegno per migliorarmi sono state le positive recensioni, pubblicate su diversi siti, da parte di persone che non conosco, che hanno acquistato e letto i miei libri e a cui i libri letti sono piaciuti.

Credetemi, per uno scrittore, non c’è nulla che valga di più di un commento positivo alla sua creatura. Purché chiaramente sia un commento onesto e sincero.

Ma per quale motivo uno che non ci conosce e che paga il tuo libro dovrebbe lodarlo se non gli è piaciuto?

Però, attenzione, non voglio essere frainteso: ho ricevuto anche tante recensioni critiche o negative. Vanno accettate tutte, le belle e le brutte, anche perché da quelle negative, tolte quelle degli odiatori seriali che si riconoscono subito e vanno accantonate, se le leggiamo bene, c’è sempre qualcosa da cui imparare per migliorarsi in futuro.

Anche questa volta temo di non aver rispettato le sacre regole della scrittura di un post e mi sono dilungato. Amen. Tanto è l’ultimo post del 2021 e per un po’ mi dedicherò alla stesura del mio romanzo storico (primo obiettivo del 2022) quindi non penso di scrivere un altro post a breve. Questo potete leggerlo a rate!

Vi lascio con l’augurio di trascorrere questo tempo in buona compagnia di voi stessi e dei vostri affetti più cari. 

Per il pranzo di Capodanno posso suggerire un bianco fresco del commissario Pasubio!

E di questa ultima idea di marketing cosa ne pensate?

Per non far torto a nessuno, ringrazio l’amico e scrittore Giuseppe Carfagno che me l’ha suggerita!

Age quod agis. 

Quello che fai, fallo bene